“Vivono vicino a noi – figli russi, un piccolo popolo che non conosce la Russia… la via è unica, il libro russo. Se qualcuno tra gli adulti aiutasse questi ragazzi, in mezzo ad un’infinità di volumi, a sceglier quello giusto, non vi sono lettori più attenti e cari di loro. … E forse l’ora meno sprecata del tempo libero di un emigrante, è quella nella quale, allontanandoci per un momento dalle nostre discussioni planetarie a destra e sinistra, avviciniamo i nostri figli ad un vero libro russo. Voi vedrete un miracolo: il piccolo straniero Ivanov, che con difficoltà riesce a plasmare una frase nella sua lingua madre, ad improvvisoo, davanti ai nostri occhi diventa russo. Dove serve, qua, sorriderà con vivacità immediata e allegria, là – diventerà pensiero alla russa, e se farà una domanda, allora capirete da essa che ha colto proprio quel senso che lo scrittore si aspettava… … E voi, sforzandovi nel ricordare e rispondere alle loro avide domande, con gratitudine ricostruirete tratto dopo tratto quel quadro sfocato e immenso che è la Russia…“
Sasha Cherny (1880-1932)Queste righe, scritte nel periodo dell’emigrazione post-rivoluzionaria, appartengono a Sasha Cherny (1880-1932), scrittore e poeta satirico, autore di numerose poesie per ragazzi. Ma, scritto così tanti anni fa, tocca anche noi oggi, che viviamo già in nuovo secolo, in tutt’altre condizioni e possibilità, con internet, la televisione, e la libertà di viaggiare verso qualunque parte del mondo.
Queste domande se pongono molti genitori. Il russo è una delle lingue più parlate al mondo, per 180 milioni di persone rappresenta la lingua madre e per altre 120 milioni è la seconda lingua. Da alcuni anni i rapporti commerciali e culturali tra l’Italia e la Russia sono un fenomeno in continua crescita e parlare russo rappresenta oggi un elemento chiave e talvolta determinante per inserirsi nel mondo del lavoro. I ragazzi nati e cresciuti nelle famiglie miste oppure arrivati in Italia da piccoli, sono o diventano potenziali portatori di due lingue madri e questo è il loro incredibile privilegio. Ma in seguito dipenderà tutto dai genitori, se vorranno cogliere tale opportunità oppure perderla per indifferenza verso il futuro dei propri figli o semplicemente per pigrizia e gli impegni quotidiani.
Le ultime ricerche confermano che periodici “full immersion” dei bambini (fino a 3/5 anni) nell’ambiente di un’altra lingua, facilita in futuro l’apprendimento delle lingue straniere. Anche per questo motivo nella nostra scuola per la prima volta abbiamo creato il gruppo “KROKHA” per bimbi da 1,5 a 3 anni. Il programma prevede musica, canto, attività motorie, primi suoni e parole in russo, giochi per lo sviluppo intellettuale e della memoria. Secondo lo studio del gruppo di Andrea Mechelli, l’insegnamento precoce della lingua straniera contribuisce allo sviluppo di quella parte del cervello che risponde all’agilità del linguaggio. Secondo gli scienziati, tale risultato è più evidente se si intraprende lo studio della seconda lingua prima dei 5 anni di età del bambino. Più piccolo è il bambino e più ha la possibilità di imparare la seconda lingua. Alla nostra scuola l’insegnamento della lingua russa inizia a 3 anni nelle classi della scuola materna. Successivamente i bimbi passano nella classe di prescuola, e proseguono poi all’età di 7/8 anni nella 1 classe della scuola elementare. I programmi dello studio, oltre all’insegnamento della lingua russa, sono indirizzati allo sviluppo creativo e intellettuale del bambino. Si insegna la lingua russa anche attraverso la musica, il canto, la pittura ed il teatro.
Si sa che i bambini cresciuti sotto l’influenza delle due culture spesso studiano meglio a scuola, apprendono meglio le materie astratte, la letteratura e altre lingue straniere, hanno un orizzonte allargato e la loro integrazione avviene più facilmente in qualsiasi ambiente straniero, grazie alla loro capacità di comunicare con gente diversa in situazioni diverse. Il bilinguismo influisce positivamente sulla memoria, lo studio, la reattività, la logica e le capacità matematiche. La seconda lingua è uno strumento di lavoro che aiuta nella ricerca del posto di lavoro e permette di avere una retribuzione adeguata in futuro ed una vita intensa ed interessante.
Lo studio della lingua diventa più facile se si inizia il prima possibile. Ci sono motivi biologici che spiegano il perché solo una piccola parte degli adulti riescono parlare una lingua straniera senza accento. E’ necessario iniziare prima per avere risultati migliori. Ma l’esperienza dimostra che se esiste il desiderio di imparare, alla nostra scuola con il metodo appositamente elaborato e con la costanza nello studio, nonché l’aiuto del genitore che conosce la lingua, i risultati saranno evidenti. Questi ragazzi iniziano a parlare, leggere e scrivere in russo.
funziona dal 2003 presso la Comunità Russa di Torino con il sostegno della Unione Internazionale dei Connazionali russi all’Estero e Consolato Generale Russo di Milano. I nostri insegnanti sono tutti laureati in pedagogia, con significative esperienze professionali e lo staff di docenti include anche un logopedista russo. Vengono impiegate nuove metodologie di insegnamento specifiche per i bambini bilingui e gli insegnanti si aggiornano continuamente attraverso corsi specialistici. I programmi di studio sono basati su kit di manuali sperimentali che sono stati elaborati appositamente per l’insegnamento della lingua russa ai bambini bilingui all’estero. Durante l’anno scolastico presso la scuola si organizzano concerti, visite dei musei e mostre a Torino. Si organizzano saggi e feste per Natale, Masleniza, 8 marzo e il Concerto di fine anno scolastico.